Venezia, 19 dicembre 2020
Relativamente all’esercizio dell’attività di culto, premesso che, come precisato dalla Conferenza Episcopale Italiana, “nella situazione disegnata dal Decreto Legge del 18 dicembre 2020 non ci sono cambiamenti circa la visita ai luoghi di culto e le celebrazioni: entrambe sono sempre ammesse, in condizioni di sicurezza e nella piena osservanza delle norme”, si richiama quanto segue:
- I ministri ordinati possono sempre circolare, per motivi legati al loro ministero, muniti di autodichiarazione e barrando la casella “comprovate esigenze lavorative”;
- Le celebrazioni devono essere organizzate in orari compatibili col divieto di circolazione tra le ore 22.00 e le ore 5.00 (il cosiddetto “coprifuoco”);
- Dal 24 dicembre al 6 gennaio, saranno giorni “rossi” tutti i festivi e prefestivi, mentre gli altri giorni saranno “arancioni”; per conseguenza:
- Nei giorni “rossi” (24-27 e 31 dicembre, 1-3 e 5-6 gennaio) i luoghi di culto dove ci si può recare, per una visita o per la partecipazione a una celebrazione, “dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini” (Circolare Ministero Interno 7 novembre 2020); la CEI consiglia i fedeli di portare con sé un modello di autodichiarazione per velocizzare le eventuali operazioni di controllo;
- Nei giorni “arancioni” (28-30 dicembre e 4 gennaio) i fedeli potranno raggiungere liberamente qualsiasi luogo sacro sito nel Comune di residenza, domicilio o abitazione; nel caso dei comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti è possibile recarsi in chiese situate in altri Comuni che non siano capoluoghi di provincia e distanti non oltre i 30 km;
- I fedeli di una parrocchia distribuita su più comuni e coloro che devono prestare servizio nelle celebrazioni provenendo da un comune diverso possono raggiungere il luogo di culto muniti di autodichiarazione, indicando “situazioni di necessità-motivi religiosi”.
Si ricorda che, per venire incontro alla necessità dei fedeli di partecipare alla Santa Messa distribuendosi tra diverse celebrazioni, per la facoltà data da Papa Francesco, in questo periodo natalizio, tutti i sacerdoti potranno celebrare quattro Messe nei giorni di Natale (25 dicembre), di Maria Santissima Madre di Dio (1° gennaio) e dell’Epifania (6 gennaio); l’opportunità che ci è stata offerta dal Santo Padre sarà da valorizzare quanto meglio possibile, usufruendo delle diverse possibilità che la ricca liturgia del Natale offre ai fedeli.
Si raccomanda, infine, di iniziare a preparare per tempo e valorizzare la celebrazione della Domenica della Parola che cadrà il prossimo 24 gennaio, istituita lo scorso anno da Papa Francesco fissandola alla III domenica del Tempo Ordinario.
Da ultimo, con riferimento ad alcune notizie pubblicate dagli organi di stampa locali, sembra utile ricordare che, per quanto sia inevitabile che le persone che si dedicano a vario titolo al servizio della comunità cristiana, come coloro che in altri ambiti sono impiegati in attività di pubblica utilità, siano sottoposti al rischio di contagio del virus Covid-19, per quanto adottino puntualmente tutte le misure e le disposizioni a tutela della propria e altrui salute, dalla ripresa delle celebrazioni liturgiche con la presenza dei fedeli, avvenuta lo scorso mese di maggio, le chiese e gli altri luoghi di esercizio della pastorale sono regolarmente puliti e igienizzati con trattamenti cosiddetti “virucida” al termine di ogni funzione o attività.
In tal senso i luoghi di culto non sono assolutamente da ritenere più pericolosi di altri perché, anzi, proprio il senso di responsabilità con cui i parroci e i loro collaboratori se ne prendono cura consentono a tutti i fedeli di partecipare alle diverse funzioni in condizioni di serenità e sicurezza.