Patriarcato di Venezia
Ufficio stampa
Venezia, 23 maggio 2008
‘Il campo dato dal Comune ai sinti è un atto dovuto’
Editoriale di mons. Dino Pistolato, direttore della Caritas veneziana, sul nuovo numero del settimanale diocesano Gente Veneta
Una sorta di atto dovuto, anzi ‘era ora!’: così mons. Dino Pistolato, delegato patriarcale per l’azione caritativa e direttore della Caritas diocesana, commenta sulla prima pagina del nuovo numero di Gente Veneta (in uscita sabato 24 maggio) la prossima realizzazione – da parte del Comune di Venezia – di ‘un campo degno di questo nome per le persone, le più sono ‘veneziane’ o ‘mestrine’, che abitano in via Vallenari’ a Mestre.
‘Chi da anni conosce questa realtà – prosegue – ha visto bambini in mezzo al fango, la carenza di infrastrutture che dessero dignità alle persone che lì risiedevano e che potessero definire noi un popolo civile. Il pensare che finalmente ci potrà essere uno spazio adeguato, ordinato e, se volete, più facilmente controllabile anche dal punto di vista dell’ordine pubblico, credo debba farci applaudire. C’è chi vorrebbe queste persone disseminate per la città, chi recluse in recinti invalicabili, chi non le vorrebbe per niente. Eppure nella piccola comunità di via Vallenari ci sono bambini, anziani, giovani coppie oneste. E poi c’è anche chi è furbo o poco corretto, o se volete disonesto. Ma non per questo si deve dimenticare il diritto alla dignità e al rispetto, mentre vanno tolti pre-giudizi rivolti a tutti indistintamente. E’ una micro realtà come quella di qualsiasi nostro quartiere o condominio con il buono, il meno buono ed il cattivo’.
Mons. Pistolato osserva poi che ‘occorre fare un salto di qualità costruendo un patto forte non solo tra il Comune e i sinti di via Vallenari, ma tra loro e la città, quella città che più volte abbiamo definito ‘solidale’: se rispettate le regole della convivenza noi vi difenderemo, ma se le regole le infrangete saremo noi i primi a denunciarvi. Noi, come Chiesa, insieme ai volontari che da anni vi operano, abbiamo fatto e continueremo a fare il nostro servizio: aiutare queste persone ad integrarsi con il desiderio di costruire una convivenza pacifica, rispettosa di usi e tradizioni. Ma, come sempre, saremo pronti a denunciare le manchevolezze e gli atteggiamenti che escono dal rispetto delle regole perché siamo convinti che tutti hanno diritto al rispetto e alla sicurezza, alla tutela e al buon vicinato’.
In allegato il testo completo dell’editoriale.
Info 041/959999